Letture 2011 | |
Spirito dell' utopia |
“Io sono, Noi siamo, E' abbastanza. Ora dobbiamo cominciare.La vita è nelle nostre mani. Barcolla insensatamente, ma noi stiamo fermi e vogliamo diventare il suo pugno e le sue mete.”
Ernst Bloch
Un classico del pensiero filosofico contemporaneo, sia per il significato epocale degli interrogativi estetici, religiosi e filosofici che pone, sia per il suo originale carattere teoretico. Bloch affronta in queste pagine la dimensione utopica del pensiero ,delineando una “ontologia del non ancora” segnata dal marxismo e dalle avanguardie artistiche del Novecento. Dall’incontro con il sé al valore dell' ornamento, dalla filosofia della musica alla forma “incostruibile” dei problemi, si sviluppa una sorprendente concezione della storia contemporanea.E chiamando a raccolta gli antichi maestri, da Kant a Marx, da Schelling a Holderlin, individua nella forza della tradizione una possibilità ancora tutta da realizzare.
Ernst Bloch (1885-1977) studiò a Wùrzburg, Berlino, Monaco e Heidelberg, entrando in contatto con Simmel, Adorno, Weber, Benjamin e Lukacs. All’avvento del nazismo lasciò la Germania per tornarvi solo alla fine della guerra. Professore prima all’Università di Lipsia e poi di ‘Tubinga, ripensò il marxismo attraverso l’eredità religiosa dell’ebraismo, sottolineando il valore positivo dell’utopia come presa di coscienza della storia. Fra le sue opere, Ateismo nel cristianesimo (1971), Tracce (1989) e Il principio speranza(1994).
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